La parola maestra che ci guidi sia: MISSIONE, perchè una Chiesa che non è missionaria è una chiesa morta, persa in partenza, il Santo Padre ci sprona a ripensare la nostra comunità sulle strade del mondo ad evangelizzare, abbandonando, le impostazioni stanche e ripetitive che ci fanno spesso dire: “abbiamo sempre fatto così” o “tanto è inutile” come dice papa Francesco “lo stile dei cristiani da quaresima senza Pasqua”. Siamo chiamati a vivere in una dimensione di uscita, capaci di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo (EG21) in tutti i luoghi, in tutte le occasioni, senza indugio, senza paura, la gioia del vangelo è per tutti. Lo stile della nostra pastorale deve necessariamente dialogare con tutti, pronta a rispondere alle diverse istanze che il mondo e la società pongono, sapendo essere costruttori di ponti e non di muri. La parrocchia deve essere laboratorio di ascolto, di crescita, di scoperta della Parola, di dialogo, di annuncio, di carità. Cari fratelli, oggi il Signore ci invita ad un nuovo percorso. Siamo, certamente grati del cammino che questa comunità ha fatto per 60 anni con i frati conventuali: nella preghiera, nella catechesi, nell’udacazione dei giovani, nell’accompagnamento di tutti e dei singoli all’incontro personale con Gesù e la Chiesa. I tanti frati, che in questi decenni si sono susseguiti nella cura pastorale di questa porzione del popolo di Dio, hanno comunicato attraverso i loro carismi, la passione per la fede segnando profondamente la storia di Villa Fastiggi e di tutta la Diocesi, nella testimonianza del poverello di Assisi. Queste sono le robuste fondamenta da dove oggi il Signore mi chiede di ripatire insieme a voi nella riscoperta quotidiana della Gioia del Vangelo. Una gioia che ci chiede nel contesto attuale di scoprire nuove vie e nuovi modi di portare il Vangelo, perchè il messaggio sempre nuovo che il Signore ci ha affidato arrivi ad ogni cuore e lo aiuti a comprendere che Dio sempre ama e sempre perdona, come ci esorta papa Francesco. Questa è la chiamata per ognuno di noi, quella di incontrarci nella misericordia del Padre chiamati a donare la nostra vita nell’amore di Dio. Parrocchia San Pietro in Calibano.
Vi invito certamente a confrontarci su come ci relazioniamo con il mondo del lavoro, con i giovani, con gli immigrati, con la scuola, con la società civile, con il crato, con la malattia e il mondo della disabilità, per cercare in ogniuno di queste sfide un percorso per rispondere al Signore che ci dice ”Voi stessi date loro da mangiare” Mc 6,37. Altro focus su cui puntare è certamente la formazione, che parte dall’iniziazione cristiana (il catechismo), perchè possa sempre più essere una porta che ci introduce nella comunità cristiana e non un’esperienza a termine. I cammini con i giovani sappiano accompagnarli nell’affermazione del loro carattere ma anche nella comprensiondella fede nella Chiesa, i percorsi per le coppie e le famifglie, linfa necessaria per edificare una comunità che sia famiglia di famiglie, i momenti di catechesi e di ascolto della Parola per gli adulti. Affidiamo alla vergine il cammino che il buon Dio mette sul nostro cammino.
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